Il grande e potente Oz

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Oscar Diggs (James Franco), detto Oz, è un mago da fiera e un seduttore, che illude spettatori e fanciulle con trucchetti da prestigiatore e promesse da marinaio. Balzato su una mongolfiera per sfuggire ad un rivale in amore, si ritrova catapultato da un tornado nella fatata terra di Oz. Scopre così che il buon popolo di quel mondo lo crede il salvatore tanto atteso, che una profezia indica come un mago venuto dal cielo per sconfiggere la strega cattiva. Attratto dal tesoro reale in palio, Oz si mette in viaggio alla ricerca della strega per poter diventare il re del regno.
Sam Raimi (“la trilogia di Spiderman”; “La trilogia de La Casa”; “Darkaman”, “Darg me to hell”) è passato dall’Horror indipendente ai film per famiglie targati Disney, sempre con i suoi attori feticci, James Franco (“la trilogia di Spiderman”; “127 ore”) e Bruce Campbell (“La trilogia de La Casa”) qui presente in un cammeo.
Ciò che Raimi ha fatto con “Il mago di Oz”, il capolavoro di Victor Flaming, è paragonabile a ciò che invece fece Tim Burton con il suo “Alice in Wonderland”; con la differenza che Raimi intraprende una strada più citazionista, indagando sul fatto che il cinema stesso è illusione.
Raimi parla di metacinema senza mai perdere di vista gli obbiettivi di un film Disney, ossia affascinare i bambini e divertire gli adulti, e per far questo impiega una struttura narrativa semplice (che segue gli stessi sviluppi del suo “L’armata delle tenebre”) un uso massiccio degli effetti speciali e del 3D.
Non è di sicuro il capolavoro di Raimi, però è un buon film fantastico che merita la visione.
Giudizio: 3 e mezzo/5